Stefano Moro, Direttore del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Padova ci spiega in un articolo sul sito OMAR, come l' applicazione dell’intelligenza artificiale (IA) sta pervadendo moltissimi ambiti del nostro operare quotidiano, come ad esempio nell'ambito della progettazione e nello sviluppo di nuovi candidati farmaci in tutte le aree terapeutiche. "In un ambito come quello delle malattie rare, dove l’aspetto economico è un limitatore forte nell’iniziare nuove progettualità, ci si aspetta un impatto significativo nello sviluppo di farmaci”.I contributi dell’IA nella ricerca sulle malattie rare vanno oggi in 5 direzioni, chiaramente connesse fra di loro.
Per saperne di più basta cliccare su questo link: Intelligenza artificiale e malattie rare: i modi in cui può beneficiarne la ricerca